Sting live al Sonic Park, in strepitosa forma fa super Sold out e sfida la pioggia

Sting Live
ph. Matteo Bosonetto per Fondazione Reverse

di Letizia Reynaud 

L’edizione 2023 del Sonic Park Stupinigi si avvia alla chiusura e che chiusura. Dopo il Sold Out che più di così non si poteva, di ieri sera, di Sting, sono attesi questa sera i Black Eyed Peas, band californiana che da poco ha fatto capolinea al Festival di Sanremo e che ha scelto proprio Nichelino per aprire il suo Tour. Open Act per i nostrani Motel Connection anche loro amatissimi.

Come dicevamo, un sold out clamoroso quello che ieri ha popolato il cortile, i giardini e ogni angolo adibito al festival nella Palazzina di Caccia. Erano in quasi 10.000 anime, accorse da ogni dove nonostante la pioggia, a presenziare alla data live più attesa di questa splendida kermesse musicale quella del colosso ed ex leader dei Police.

Sting live un esperienza da capogiro

Il cantautore e polistrumentista britannico, ha portato sul palco della residenza sabauda,  “My Songs” uno spettacolo dinamico ed emozionante che si concentra sulle canzoni più amate scritte dall’artista durante la sua carriera come solista dei Police, costellata di successi e premi tra cui 17 Grammy Awards. Special guest in apertura: il figlio Joe Sumner.

Sting si presenta sul palco puntualissimo, in forma strepitosa, con pantalone stretto bianco e t-shirt attillata, sfoggia un fisico che a 71 anni può fare invidia perfino a Stallone.

Lo show è caratterizzato, oltre che dal talento puro anche da una grande presenza scenica, non solo di Sting ma di tutti i componenti della sua band: Dominic and Rufus Miller alle chitarre, il giovane Shane Sager all’armonica, Kevon Webster alle tastiere, Josh Freese alla batteria, e le vocalist Gene Noble e Melissa Musique, quest’ultima protagonista di uno strepitoso duetto con Sting in “Heavy Cloud No Rain”.

L’apertura del Live è affidato al brano “Message in a bottle” in versione reggae e punk, si prosegue poi con altri due famosi successi “Englishman in New York” e “Every Little thing She does is magic” per riportarci a quella magia dei mitici anni 80′.

Il concerto scivola via e anche le nubi (almeno per un pò) che prima dell’inizio ci avevano avvisato… “concerto bagnato, concerto fortunato”, ebbene si i numerosi presenti si possono proprio ritenere fortunati assistere ad uno show così coinvolgente e di livello non è cosa di tutti i giorni. Pochi fronzoli e tanta buona musica, i grandi successi si sono susseguiti tra questi “Fields of Gold”, “Shape of my Heart”, “Desert Rose”, “Walking on the moon” e ancora Every Breath you take completa di ovazione e per finire in bellezza nei bis una super “Roxanne”.

Molte le chicche della serata, dal ritorno sul palco del figlio Joe che a livello vocale ricorda molto il papà in gioventù, agli assoli mozzafiato (nel vero senso della parola, come faccia non si sa) dell’armonicista Shane Sager, all’interpretazione cover di No Woman No Cry di Bob Marley. 

Ancora inebriati dalla magia di Sting e bagnati dall’acquazzone preso prima e dopo il live, ci accingiamo a vivere anche l’ultima puntata di una delle più belle edizioni del festival di Stupinigi (per eterogeneità e varietà della line up come ci raccontava il produttore) e siamo sicuri che anche questa sera per il gran finale, non mancheranno né il pubblico né i colpi di scena !!