RECENSIONI LIVE: LEVANTE UN ANIMA CHE INFIAMMA CON IL SUO “MANUALE DISTRUZIONE”

LEVANTE UN ANIMA CHE INFIAMMA CON IL SUO “MANUALE DISTRUZIONE”

 

La sala buia dell’Hiroshima si riempie in fretta e continua a farlo mentre sul palco si esibisce Giuliano Dottori un cantautore originale che con la semplicità di chitarra e percussioni scalda i presenti con le sue canzoni dal bel sapore folk.

DSC_7142    Giuliano Dottori opening act

Tutti però aspettano Claudia, in arte Levante, la temperatura sale e la sala è piena quando la musica esplode e i battiti di “cuori d’artificio” fanno da colonna sonora all’ingresso di Levante. La gente, la sua gente inizia a cantare insieme a lei. Il viaggio inizia così. Levante è alla guida con la presenza, la voce, la musica e le parole snocciolate canzone dopo canzone. Ciò che cattura e trasporta è l’autenticità di una vita e di un carattere messo a nudo nelle canzoni, e sono emozioni condivisibili da tutti. Si sente tutta Claudia, la ragazza siciliana adottata da Torino con le idee molto chiare in merito a ciò che vuole fare da grande e che è diventata grande davvero. Uno stile che racchiude influenze che vanno dalla Consoli a Cristina Donà ma con un gusto e un sound che ha grandi potenzialità e un sapore internazionale che spinge a pensare ad  Alanis Morisette. Il bello di un paese da sud a nord racchiuso e ben rappresentato in una persona, in un’anima sola.

Questa è l’ultima data del tour dedicato al album “Manuale Distruzione”, è in casa, e la carica della band e di Levante si diffonde sotto al palco scatenando la festa. C’è un pubblico davvero affezionato che conosce ogni canzone, che non la lascia mai sola e che da il massimo quando arriva “Alfonso” , del resto chi di noi non si è trovato nella situazione raccontata dalla canzone, chi di noi non ha mai esclamato “che vita di merda” ? Un boato liberatorio, una battuta che diventa un regalo, una valvola di sfogo che viene seguito da un sorriso. Potenza della musica, potere che Levante chiaramente conosce e che sa gestire con maestria e che usa per dare un profondo piacere a chi la ascolta. Canzoni come “Le margherite sono salve”,”Luna”, “Sbadiglio” fino alle conclusive ”La scatola Blu” e “Memo”  lasciano dentro un intenso senso di benessere.

 In conclusione, all’uscita, non si può che pensare di aver assistito ad un gran concerto di un’artista completa, di rara bravura che non potrà che imporsi sul panorama nazionale e destinata in futuro a  palchi ancora più grandi.

La PhotoGallery del Live a cura di Letizia Reynaud

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