Giovanni Truppi porta Poesia e Civiltà all’ Hiroshima Mon Amour

Il  cantautore napoletano dall’inconfondibile stile sospeso tra modernità e classica eleganza porta il lavoro del suo quinto album anche al club di Torino

Report di Letizia Reynaud e Luca Moschini 

 

È uscito il 22 marzo, su cd, vinile e in edizione digitale, il quinto album in studio di Giovanni Truppi, cantautore napoletano classe 1981, dal titolo evocativo Poesia e civiltà (etichetta Virgin Records/Universal Music): 11 tracce che riprendono i temi cari all’artista partenopeo — amore, contemporaneità, passione, scoperta dell’identità, comunicazione, fragilità e contraddizioni dell’essere umano, dell’essere umani — e ne confermano le peculiarità.  La sera di Giovedì 9 Maggio Giovanni Truppi sarà sul palco di Hiroshima Mon Amour per la presentazione live dei nuovi brani.

È Giovanni a raccontare il titolo e l’idea dietro questo disco: “Ho cercato di basare questo disco su quello che è più importante per me in questo momento ovvero l’identità, la vita adulta, la bellezza, il modo in cui scegliamo di porci nei confronti degli altri e quindi il rapporto con la società. Tutti concetti che mi appassionano anche per via della grande fase di ridefinizione che stanno attraversando in questo momento storico. La poesia e la civiltà sono i punti cardinali verso i quali tendono tutti gli elementi di questo lavoro (gli argomenti delle canzoni, il lessico, gli arrangiamenti e la produzione), la scelta del titolo scaturisce da qui – racconta il cantautore campano che prosegue aggiungendo: “Nel mettermi al servizio di questi due principi ispiratori ho sentito l’esigenza di abbandonare il linguaggio dei miei lavori precedenti e di costruirne uno nuovo, che rimandasse a una scrittura più classica e meno anarchica e spigolosa”.

Parlando del rimando al cantautorato degli anni ’70, Truppi ha spiegato che: “Mi è venuto naturale fare riferimento ai dischi ed agli arrangiamenti della canzone d’autore degli anni ’70 e di cercare un punto di unione tra quel mondo e le suggestioni più forti che ho avuto negli ultimi anni – Sun Kill Moon, Sufjan Stevens, Father John Misty – per creare un linguaggio che fosse allo stesso tempo classico e contemporaneo – aggiungendo poi – registrare la maggior parte del disco negli Stati Uniti ed avere l’opportunità di confrontarmi con professionisti provenienti da un contesto musicale altro dal mio (come Marco Buccelli, produttore di Xenia Rubinos oltre che mio collaboratore storico, o Rob Moose, che ha scritto per artisti come Alabama Shakes, Bon Iver, Sufjan Stevens e Paul Simon) ha contribuito non poco al lavoro di sintesi.

Giovanni Truppi è nato a Napoli nel 1981. Polistrumentista, un tour con Motta nel 2015, il Premio NUOVOIMAIE al Tenco dello stesso anno per la migliore interpretazione, una candidatura al Nastro d’argento per la miglior canzone originale nel 2018 con Amori che non sanno stare al mondo (parte della colonna sonora dell’omonimo film diretto da Francesca Comencini).

Un artista originale, eclettico, coraggioso, spiazzante, raffinato e al contempo carnale, che ha fatto sue le lezioni del cantautorato storico e ha poi deciso d’impartirne di proprie vergando un libro di testo del tutto nuovo per modernità e capacità di infondere un dinamismo pulsante e realistico al suo raccontare. Tra il 2010 e il 2017 ha pubblicato quattro dischi di inediti: “C’è un me dentro di me” (CinicoDisincanto/CNI 2009), “Il mondo è come te lo metti in testa” (I Miracoli-Jabajabamusic/Audioglobe 2013), “GiovanniTruppi” (Woodworm/Audioglobe 2015) e “Solopiano” (Woodworm/Audioglobe 2017) e tra il 2013 e il 2017 è stato protagonista di un tour di circa 300 date, con la sua band e da solo. Ha collaborato con lo scrittore Antonio Moresco per la scrittura della canzone “Lettera a Papa Francesco” ed ha partecipato come chitarrista alle registrazioni dell’ultimo disco del cantautore Stefano “Edda” Rampoldi “Graziosa Utopia” (Woodworm/Audioglobe 2017). Ha inoltre scritto “La Domenica”, brano che fa parte della colonna sonora e del testo dello spettacolo teatrale Il cielo non è un fondale della compagnia Deflorian/Tagliarini.

Ad accompagnare sul palco Giovanni Truppi (chitarre, piano, synth, voce) ci saranno: Paolo Mongardi (batteria), Giovanni Pallotti(basso), Daniele Fiaschi (chitarra), Duilio Galioto (tastiere) e Nicoletta Nardi (voce e tastiere).

 LE FOTO DEL LIVE del 9 Maggio 2019 ad Hiroshima Mon Amour, Torino a cura di Luca Moschini

Giovanni Truppi @ Hiroshima 2019