L’Opera seduce il pubblico in Piazza San Carlo

 

L’Opera seduce il pubblico in Piazza San Carlo
con la delicatezza di “Madama Butterfly”

 di Matteo Indino

In una Piazza San Carlo gremita a Torino, il Classical Music Festival apre con una rappresentazione in forma semiscenica di “Madama Butterfly”, tragedia giapponese in due atti, con orchestra, coro e allestimento del Teatro Regio  seducendo e incantando tutto il pubblico presente, composto da torinesi e turisti, che già tre ore prima dell’inizio dello spettacolo avevano occupato le prime file, riempiendo le sedie con un’ora d’anticipo e l’intera piazza nel corso dello spettacolo, dove centinaia di persone hanno assistito all’opera in piedi pur di non perdersela.
L’anno del 150simo anniversario delle relazioni tra Giappone e Italia, la quarta edizione del TCMF vuole rappresentare con le sue note un simbolico ponte tra Oriente e Occidente. Ieri 12 luglio è iniziato il festival che fino al 17 luglio continuerà con opere, sinfonie e concerti proposti dall’Orchestra e Coro del Teatro Regio, Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e Orchestra Filarmonica di Torino con la partecipazione di grandi interpreti e solisti.
Ieri sera la storica Piazza San Carlo con la propria atmosfera da “salotto aristocratico” è stata arricchita da un gigantesco palcoscenico e tre maxi-schermi per garantire la visione e l’ascolto alle persone più lontane.
Prima della rappresentazione è stata trasmessa una “guida all’ascolto” di Alberto Mattioli: un video di circa 15 minuti per raccontare la storia di quest’opera, i suoi esordi (drammatici) ed il suo contenuto per permettere a chiunque di poterla apprezzare.
All’indomani della prima, nel 1904 alla Scala di Milano, così si leggeva nel periodico “Musica e musicisti” edito da Ricordi: “Grugniti, boati, muggiti, risa, barriti, sghignazzate, i soliti gridi solitari di bis fatti apposta per eccitare ancora più gli spettatori, ecco, sinteticamente, qual è l’accoglienza che il pubblico della Scala fa al nuovo lavoro del maestro Giacomo Puccini. Dopo questo pandemonio, durante il quale presso che nulla fu potuto udire, il pubblico lascia il teatro contento come una pasqua! e mai si videro tanti visi allegri e gioiosamente soddisfatti come di un trionfo collettivo: nell’atrio del teatro la gioia è al colmo e non mancano le fregatine di mani, sottolineate da queste testuali parole: – Consummatum est! Parce sepulto! –  Lo spettacolo che si ha nella sala pare altrettanto bene organizzato quanto quello del palcoscenico”.
Nonostante l’accaduto, Puccini rimase fermamente convinto del valore della sua creatura e, se da un lato annullò le repliche successive, impedendo per tutta la vita che “Madama Butterfly” venisse nuovamente rappresentata nel Teatro alla Scala, dall’altro apportò profonde revisioni alla partitura. Il 28 maggio 1904, tre mesi dopo il fiasco, l’opera riscosse un successo strepitoso nel Teatro Grande di Brescia, divenendo a tutt’oggi una delle più amate al mondo.
Butterfly, opera dalle raffinate alchimie timbriche e continui richiami a modelli melodici giapponesi, è la tragedia di una donna sola resa matura già all’età di 15 anni, costretta dalla povertà al mestiere di geisha. Innamoratasi perdutamente di un tenente americano (Pinkerton) darà alla luce un figlio, ma verrà abbandonata dal tenente senza scrupoli. Butterfly, dopo aver rinnegato per lui la propria religione, sperando e pregando per il suo ritorno (notevole ed emozionante l’arioso “Spira sul mar”) rimane vittima della sua stessa cultura e alla fine si rifugia nell’”hara-kiri” perché “con onor muore chi non può serbar vita con onore”.
L’orchestra ed il coro del Teatro Regio diretta da Francesco Lanzillotta e Claudio Fenoglio (coro), insieme agli interpreti Karah Son, soprano (Madama Butterfly); Piero Pretti, tenore (F.B. Pinkerton, tenente della Marina U.S.A.); Roberto de Candia, baritono (Sharpless, console U.S.A.); Silvia Beltrami, mezzosoprano (Suzuki, servente di Cho-Cho-San), Luca Casalin, tenore (Goro, nakodo) e Sandro Lombardi, attore nel ruolo di Puccini, hanno dato vita ad uno spettacolo mozzafiato in una versione appositamente scritta per l’evento da Vittorio Sabadin.
Il programma del TCMF continua fino al 17 luglio con esecuzioni dell’Orchestra Filarmonica di Torino (13-17 luglio), l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai (14-16 luglio), Orchestra del Teatro Regio (15 luglio). Il Festival sarà inoltre arricchito dalla rassegna “Musica alle Corti” con esecuzioni pomeridiane di grandi artisti in importanti location torinesi.

“Caro nostro e grande Maestro
la farfallina volerà:
ha l’ali sparse di polvere
con qualche goccia qua e là
gocce di sangue, gocce di pianto …
Vola, vola farfallina
a cui piangeva tanto il cuore:
e hai fatto piangere il tuo cantore …
Canta, canta farfallina
col tuo stridere di sogno
fievole come il sonno
soave come l’ombra
dolce come una tomba
all’ombra del bambù
a Nagasaki e a Cefù”.

 

G.Pascoli (1855-1912)
amico di G. Puccini, scrisse questa poesia  al Maestro
per incoraggiarlo in seguito alla prima della Scala.