L’artista, a fine concerto, ringrazierà i suoi supporter ‘per il loro coraggio, per essersi sottoposti con pazienza ai tanti controlli, per un atto che non era ovvio, non era dovuto, ma che è stato un gesto d’amore’. Proprio come tantissime delle sue canzoni in scaletta, quasi una trentina, all’interno di uno show pieno di successi, cantati all’unisono dalla folla per un imponente spettacolo, quello che solo un grande Stadio riesce a regalare. L’impatto scenografico era notevole: 4 megaschermi, 2 ai lati per permettere la visione a tutti, una passerella, all’occorrenza pista da ballo, per andare a contatto con i fans più scatenati del prato e un’altra sopraelevata, un ‘piano rialzato’ per cantare dall’alto alcuni dei brani più famosi.
Lo spettacolo inizia all’imbrunire, intorno alle 21.20, sui maxischermi compare una grande scritta, con il nome Tiziano Ferro, che è pronto a fare il suo ingresso trionfale scendendo dall’alto cantando il ‘Mestiere della vita’. Dopo ‘Solo, è solo una parola’ che continua a scaldare la folla, i primi brividi arrivano con ‘L’amore è una cosa semplice’, dove Tiziano merita grandi applausi per tutta la sua potenza vocale.
Due momenti memorabili: la prima nel cuore della serata con il medley ‘Imbranato’, ‘Troppo buono’,’E fuori è buoio’, in versione unplugged, chitarre e voce, la seconda, prima del finale, con la riproposizione di ‘Mi sono innamorato di Te’ di Sergio Endrigo.