Sanremo 2014: Recensione e Pagelle – serata Sanremo Club

Sanremo 2014: Recensione e Pagelle – serata Sanremo Club


Perturbazione, Violante Placido

Confrontarsi  con un brano come la donna cannone sul palco di San Remo è come dare l’esame di maturità. Superato a pieni voti. I ragazzi hanno classe e talento da vendere. Facile prevedere un futuro radioso per la band. Piacevole anche l’interpretazione resa da Violante Placido che commette piccoli errori che diventano insignificanti nel giudizio finale.

Francesco Sàrcina, Riccardo Scamarcio, Silvia Ottanà

Diavolo in me. Finalmente Zucchero diventa cantautore nell’accezione che tendiamo ad usare noi del popolo.  I cantanti sono cantanti e solo pochi illuminati assurgono al livello di cantautore.  Riccardo Scamarcio si siede alla batteria e la suona come si deve. Al basso la “diavoletta” Silvia Ottanà . Look provocante, viso pulito da angioletto e una tecnica, uno stile da paura . Del resto Diavolo in me è una canzone per bassisti con gli attributi solidi. Francesco Sàrcina tira fuori la sua anima rock, canta forte e chiaro è strapazza la sua Gibson  con gusto.  Più a fuoco qui che con la canzone in gara.

Frankie Hi-Nrg, Fiorella Mannoia

La strana coppia. Chi li conosce singolarmente capisce subito che la magia sta per arrivare. Hanno scelto Paolo conte, hanno scelto Boogie e la magia diventa subito realtà. Atmosfera retrò scaldata da fiati straordinari. Inizia Frankie, lui si definisce diversamente cantante ma alla faccia. Intonato, con una bella voce canta che non ti aspetti. Poi Fiorella apre bocca, la pelle reagisce prima della ragione e i peli si rizzano dall’emozione. Un’interpretazione bellissima.

Noemi  

Noemi  sceglie  “la costruzione di un amore”. Conferma di essere davvero un grande interprete e si confronta con Mia Martini, lo fa alla grande. Emoziona e incanta con la sua voce sporcata da dio al punto giusto.

Francesco Renga, Checco dei modà

L’introduzione di Un giorno credi suonato dall’orchestra ha un arrangiamento morbido e suadente. La coppia formata da due grandi cantanti inizia con qualche incertezza e più che star sembrano due amici che fanno karaoke in oratorio. Intendiamoci, non c’è niente di male, anzi è un aspetto bello e simpatico che c’è li avvicina e c’è li fa vedere più grandi. Interpretazione piacevole.

Ron , Maurizio Pica

Ron sceglie di ricordare l’amico con una delle sue canzoni più belle. Cara. Con una voce così Ron potrebbe incantare persino dei serpenti cantando il pulcino pio. E’ semplicemente straordinario. C’è tanto mestiere ma passa l’emozione di un uomo che la vive. Emozione infinita che rimane sulla pelle per un po’

 

Arisa, Who made Who.

Arisa ,  Arisa altre tre volte Arisa. Questa è la vera Arisa. La migliore Arisa. Ritmo, leggerezza e aria di festa. Il testo etereo di Franco Battiato prende vita, o meglio, rinasce a vita nuova e il viaggio diventa ballo. Arisa si diverte come se fosse una vita che non si divertiva così. Sarà anche l’effetto degli  Who made who che portano dalla Danimarca un sound sostenuto e moderno . Tutto diventa musica. “Le serenate all’istituto magistrale nelle ore di ginnastica o religione”. Merita di diventare un tormentone radiofonico per dare  all’ Italia la possibilità di riscoprire un pezzo di patrimonio nazionale.

Raphael Gualazzi, Bloody Beetroots, Tommy Lee

Comunque  vada  di Gualazzi  si parla sempre bene . Ma non si può dire che la performance di stasera sia stata straordinaria. La scelta cade sulla canzone di San Remo per eccellenza e nel tentativo di modernizzarla e integrarla nel loro esperimento la smontano togliendole parte dell’anima. Peccato

Cristiano de Andrè

FABRIZIO DA LASSU’ AVRA’ SICURAMENTE PIANTO DI GIOIA E DI ORGOGLIO SULLA SPALLA DI DIO.

Renzo Rubino, Simona Molinari

Non poteva mancare Giorgio Gaber. Renzo Rubino lo introduce con classe e rispetto sul palco dell’ Ariston.  Simona Molinari lo affianca e completa uno tra gli abbinamenti più riusciti. Interpretazione intensa ,sensuale e romantica.

Giusy Ferreri ,Alessio Boni, Alessandro Haber

Il mare di inverno è poesia pura e se ancora c’era bisogno di provarlo l’attore Alessio Boni c’è l’ha dimostrato con maestria ed una forza recitativa che non si può più dimenticare. Il mare d’inverno è anche una buona occasione per lasciarsi stupire dalla voce e dalla forza interpretativa di Giusy Ferreri.

Antonella Ruggero, DigiEnsemble Berlin

La più classica e tradizionale delle cantanti di questa edizione si presenta con l’orchestra più moderna che si sia vista. Il trionfo del Tablet . Futuro strumento musicale e nuova strada per esprimere la creatività. Le note che raggiunge Antonella Ruggero non son  per tutti. Il connubio tra Antonella ed i musicisti tedeschi funziona e trasporta dentro al capolavoro dei New Troll.

Giuliano Palma e la sua orchestra

Giugliano Palma e sempre originale, mai banale e perennemente estivo. Con tutta l’energia della sua orchestra esegue in puro stile Palma la canzone I say i’sto ccà di Pino Daniele. Per lui interpretazione di ordinaria amministrazione.

Riccardo Sinigallia, Marina Rey, Paola Turci, Laura Arzilli

Riccardo Sinigallia deve aver passato una brutta giornata ma si cura con la musica. Beato tra le donne e che donne. Marina Rey e Paola Turci sono grandi signore della musica italiani e lo accompagnano con il calore sempre emozionante delle loro voci. Lo accompagnano e lo sorreggono .