Sanremo 2014: le pagelle della prima serata – i 7 Big visti da Music&theCity

Sanremo 2014: le pagelle della prima serata – i 7 Big visti da Music&theCity: migliori della classe Perturbazione e Cristiano De Andrè


Arisa:  (Lentamente il primo che passa)  (Controvento)

 La voce di Arisa ha un timbro retrò, affascinante davvero buono per tutte le stagioni. La leggerezza e il ritmo avvolgente  di Sincerità, la canzone con cui si presento all’Italia proprio dal palco dell’Ariston è  un lontano ricordo. Quell’Arisa frizzante e tremendamente originale è scomparsa insieme ad occhiali e immagine da stordita. Sarà che Arisa è diventata grande ma il nuovo look e le canzoni potrebbero renderla più anonima. I due pezzi sono interessanti e di due stili diversi. Lentamente il primo che passa ha un testo più elaborato e ben cucito sulla musica. Appare forte lo stile di Cristina Donà, sia nel testo che nella musica, avvolgente e ritmata soprattutto da un rullante felpato. Controvento è più leggera, più facile e orecchiabile, più da Arisa.

Lentamente il primo che passa 7       Controvento 6

Frankie  hi-nrg :  (Un uomo è vivo)  (Pedala

In un epoca in cui una nuova generazione di musicisti cavalca il rap a San Remo arriva un decano del genere. E lo fa con classe, sa bene Frankie che l’anima delle sue canzoni è il testo, lo straordinario fiume di parole che fanno riflettere e che vanno ascoltate. Un’uomo è vivo è una bella canzone che andrebbe riascoltata più volte per afferrarne a pieno il significato. Il ritornello è accattivante e cattura l’attenzione attraverso una frase geniale: “ C’è un’istante nel quale un’uomo diventa  sua madre” . Pedala, ha un ritmo reggae che fa da base ad un testo più immediato.Le parole scorrono veloci e chiare e  per molti sarà facile identificarsi con esse. Una canzone che con ottimismo ci spiega chi siamo, anzi ci descrive per ciò che siamo e ci spinge a guidare un cambiamento che non abbiamo mai desiderato così tanto . Semplicemente E’ mansione del pignone fare la rivoluzione.

Un uomo è vivo  6    Pedala  6,5

Antonella Ruggero (Quando Balliamo)(Da Lontano)

Sentir cantare Antonello Ruggero è un piacere. Un bel canto, pulito a tratti vicino al canto lirico. In entrambi le canzoni la Ruggero sfrutta tutta la sua estensione vocale  con estrema precisione. Le canzoni meritano di essere riascoltate. Dall’interpretazione data dalla Ruggero vien da pensare che Quando Balliamo è una canzone più privata rispetto a Da Lontano

Quando Balliamo 5  Da Lontano 6,5

Gualazzi – The Bloody Beetrots  (tanto ci sei) (Libero o no)

Gualazzi non si evolve.  In fondo, in fondo il meglio arriva dagli Anno Domini Gospel Singers , il coro gospel torinese che accompagna Gualazzi e da un po’ di colore a due canzoni opache. Sir Bob Cornelius Rifo ,l’uomo mascherato prometteva bene ma tolto l’atteggiamento da grande rocker non ha mantenuto fede alle promesse. Le Barbabietole non sono poi così cruente. Nessuna sorpresa musicale e una sola domanda. Ma perché?

Tanto ci sei  5      Libero o no 5,5

Cristiano de Andrè (Invisibili) (il cielo è vuoto)

E’ vero che è tutto suo padre, fino a certe sfumature della voce. Però canta le sue canzoni e sono belle. Invisibili è ben costruita sia come musica e arrangiamenti sia come testo, una storia intensa e raccontata con passione. Il cielo è vuoto ha un ritmo più sostenuto, ma un testo più sfuggente che richiede di essere ascoltato più volte.

Invisibili  7,5     Il cielo è vuoto  6

Perturbazione (L’unica) (L’italia vista dal bar)

Saranno la rivelazione di questo Festival? E’ presto per dirlo ma i Perturbazione hanno tutte le carte in regola per imporsi sulla scena nazionale. L’unica e L’italia vista dal bar sono due canzoni vere. Portano dentro ed esprimono tutta l’umanità degli autori. La musica è ricercata anche se mantiene un’apparente semplicità e a tale proposito sarebbe interessante sapere quante volte è stato suonato il Theremin sul palco dell’Ariston.

L’unica  6,5      L’Italia vista dal bar 7,5

Giusy Ferreri (l’amore possiede il bene) (ti porto a cena con me)

Il timbro della voce di Giusy Ferreri è il vero marchio di fabbrica. Probabilmente però è sprecato in due canzoni  chiaramente composte per appagare lo spirito sanremese. Belle canzoni , ben scritte ma anonime. Incredibilmente assale la nostalgia per la Giusy Ferreri  più intensa e grintosa di “non ti scordar mai di me” .

L’amore possiede il bene 5        Ti porto a cena con me 5,5