Trio Debussy, Applausi meritatissimi al concerto di apertura di Rivolimusica

 

di Marco Drogo

Non poteva esserci inizio migliore per la stagione concertistica 2018/2019 di Rivolimusica.

L’inaugurazione, andata in scena domenica pomeriggio, nella bella cornice di una Maison Musique Area da ‘tutto esaurito’, ha visto protagonista assoluta la “Paolo Conte Chamber Music”, ‘la musica da camera’ che Paolo Conte ha scritto per i suoi musicisti e per il Trio Debussy, l’ensemble musicale vanto di Torino, costituitosi in seno al Conservatorio Giuseppe Verdi nel 1989 ed attualmente il più longevo d’Italia, con un repertorio che comprende più di 170 opere, da Mozart ai giorni nostri.

Il Trio Debussy, formato dai torinesi Antonio Valentino, al pianoforte, Piergiorgio Rosso, al violino e Francesca Gosio, al violoncello, ha portato nuovamente in scena lo spettacolo ‘Confusion Mentale fin de siècle’, nato dalla consolidata collaborazione tra il trio e Paolo Conte.

Il progetto, dal 2009, è cresciuto continuamente, divenendo una preziosa testimonianza del fortunato incontro tra il cantautore astigiano ed il trio torinese, che proprio in quell’anno festeggiò vent’anni di attività. In questi anni, Paolo Conte, ha scritto per l’ensemble altri 10 brani originali.

L’avvocato-cantautore astigiano, ben consapevole del valore dei musicisti, rivolge loro un invito: “Se per la mia musica vale sempre la mia vecchia definizione, che tanto era piaciuta ai francesi, di Confusion mentale fin de siècle, il Trio Debussy e i suoi ospiti ci sguazzino dentro come pesci felici, portando ordine e disordine, spruzzi e cavalloni”.

E l’affiatamento tra violino, violoncello e pianoforte, i loro fraseggi, il salire in cattedra o l’ accompagnarsi fanno subito capire, anche ai neofiti, cosa voglia dire la definizione di ‘trio a tempo pieno’.

Il programma si apre con il Trio Debussy che esegue l”Hommage a Paolo Conte’ di Massimo Pitzianti, seguito da ‘Ouverture alla Russa’ (arr. Di M. Pitzianti) e Largo Sonata per O.R. (arr. M. Pitzianti).

Spazio poi a Gabriel Urbain Fauré ed al suo Trio in re min in tre movimenti, dove si ritrova quel clima da ‘Confusion Mental fin de siècle’, di quel mondo proprio di fine 800, inizio 900, pieno di idee del passato, presente, futuro, piene di sostanza.

Nella seconda parte dello spettacolo, dopo l’intervallo, al fianco del Trio Debussy entra in scena il gruppo completo, dove ci sono anche gli amati musicisti di Paolo Conte: Massimo Pitzianti, che da 18 anni fa parte dell’orchestra di Conte, alla fisarmonica, Pierre Steve Jino Touche, al contrabbasso, insieme all’avvocato dal 1990 e Riccardo Balbinutti, alle percussioni.

All’esecuzione de ‘Il Correntone della Gaggia’ con l’arrangiamento di M.Pitziari, segue un’antologia di alcuni dei brani più celebri del repertorio di Paolo Conte: ‘Variazioni sul tema di Max’, con l’arrangiamento di D.Di Gregorio, ‘Madeleine’, ‘Onda su Onda’ e ‘Sudamerica’.

Non poteva mancare l’esecuzione di ‘Azzurro’ nel 50esimo anno dalla sua composizione. Fuori programma, graditiissima sorpresa, il gran finale: una malinconica, travolgente e applauditissima ‘Bartali’.