PROTEGGI QUESTO TUO RAGAZZO il punto su Morgan

Morgan _ Sanremo2020 ph. Letizia Reynaud

PROTEGGI QUESTO TUO RAGAZZO (bye bye Sanremo)

di Fabrizio Gargarone

Trovate sulla pagina di Red Ronnie la trascrizione di un Wapp delirante di Morgan sul boicottaggio alla sua arte da parte della Rai, dell’orchestra, di chiunque, del mondo. Una follia svelata da lui, il cui risultato nell’interpretazione della cover di Sergio Endrigo è stato musicalmente disastroso.
Poi il gran finale giovedì sera con l’umiliazione pubblica di quello che fino a poco prima era “il migliore amico”, “il più grande cantautore italiano”, “uno dei pochi che mi sia rimasto vicino”.
Non solo umiliazione ma cancellazione, perché se cambi il testo di un pezzo l’eliminazione dalla gara è prevista dal regolamento del festival. Insomma Morgan ha ucciso Bugo, oltre la modifica del testo insultante.
Di questa cosa resta quello che è il miglior brano del festival 2020 e resta il naufrago che rifiuta l’aiuto perché quella canzone l’ha scritta Bugo, e tra l’altro non è nemmeno la migliore del suo grande album uscito il 7 febbraio. Il naufrago non ha avuto l’umiltà di comprendere che quella era una mano per tornare a fare il musicista, non il giudice televisivo, l’opinionista o il disperato dalla d’Urso. I suoi fans erano felici per un ritorno su alti livelli atteso da troppi anni.
I demoni di Morgan non potevano accettare questa verità: non il grande compositore, il genio benedetto da Franco Battiato aveva scritto quel pezzo ma Christian Bugatti in arte Bugo. E il pezzo era un successo, quello che Morgan non conosce da quasi vent’anni, (Altrove è del 2003, come passa il tempo).
E ancora i suoi demoni non hanno accettato la verità dell’orchestra RAI che non poteva suonare le partiture della cover in quanto erano incomprensibili. Contenevano elementari errori di composizione, svelando che Morgan non è in grado di scrivere per orchestra.
E allora, muoiano tutti, muoia Bugo, la Mescal, Sanremo e l’orchestra in una dinamica che Morgan conosce bene nel suo essere distruttivo, nel baratro del suo tramonto creativo, dei suoi deliri, e delle sue dipendenze.
Cosa resta di questa cosa a telecamere spente?
Non resta l’artista, ma il personaggio che fa esattamente quello che tutti si aspettano faccia: 2010 escluso da Sanremo, 2014 abbandona Xfactor, 2017 abbandona Amici, 2020 escluso da Sanremo e così via. L’artista è finito, senza idee, senza discografico, senza Sky, senza Mediaset, e da ieri senza RAI, ridotto a caso umano da format verità.
Resta il naufrago che annaspa, con i suoi demoni che gli cacciano la testa sott’acqua per vedere da vicino i resti di chi ha annegato per sopravvivere.
È tutto così orrendo, sì.
Ma i naufraghi vanno sempre salvati.
E qualcuno protegga questo ragazzo.