LAZARUS un adorabile alieno caduto sulla terra – il Report

Lazarus
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Lazarus Manuel Agnelli porta in scena il capolavoro firmato Bowie
di Roberta Perduca

Ieri sera, a Torino, in un Teatro Carignano sold out, sia per le prossime date, sia per quelle precedenti, abbiamo visto l’opera Rock Lazarus, nella prima versione italiana con la regia di Valter Malosti, direttore dell’Emilia Romagna Teatro. La produzione dello show ha altri partner importanti, tra cui gli stabili di Torino, Roma e Napoli.

È stato molto emozionante e tecnicamente impressionante con luci stroboscopiche e boati improvvisi per tutte le due ore dello show.

La band, che esegue dal vivo tutte le canzoni, è posta ai lati del palco, in mezzo alla scena una piattaforma girevole che evoca il movimento dei vinili sul giradischi, uno schermo centrale contornato da altri cinque schermi più piccoli in cui gli attori in video interagiscono con gli attori presenti sul palco. Tutto ciò crea l’illusione del doppio permettendo agli interpreti di apparire sia all’interno che all’esterno, come si addice al racconto surreale frutto della collaborazione tra David Bowie e il drammaturgo Enda Walsh.

Thomas Jerome Newton (Manuel Agnelli) è un alieno intrappolato sulla Terra, incapace di tornare sul suo pianeta natale ed aspetta, senza speranza, di morire nel suo appartamento dandosi all’alcolismo bevendo gin, sprofondato nella sua poltrona in vestaglia e mangiando solo le merendine “Twix”.

Lazarus

Thomas vive di ricordi, rimugina sull’amore perduto ed è tormentato da varie figure che possono essere reali o solo nella sua testa in totale delirio.

Gli appare una misteriosa ragazza (Casadilego) che dice di volerlo aiutare a costruire un razzo per tornare nello spazio, in quella che può essere una missione di salvataggio o una prova di follia strisciante o, insomma, qualcosa di veramente fuori dal mondo. Gli altri personaggi a tratti grotteschi, sono l’assistente di Newton, Elly (Michela Lucenti), che attraversa una crisi coniugale, Valentine (Dario Battaglia), un serial killer che compie una serie di omicidi e che rappresenta l’identità speculare di Newton, Maemi (Camilla Nigra), il suo grande amore, qui rappresentata sia nell’incarnazione di un personaggio singolo che da tre ballerine che per tutto lo show danzano e cantano i cori.

La band è composta da Laura Agnusdei, sax tenore e sax baritono, Jacopo Battaglia, batteria, Ramon Moro, tromba e flicorno, Amedeo Perri, tastiere e synth, Giacomo “ROST” Rossetti, basso, Stefano Pilia, chitarra e Paolo Spaccamonti, chitarra.

I musicisti danno immediatezza ai singoli classici con un suono poderoso e limpido, ai brani più profondi e ad alcuni inediti scritti da Bowie appositamente per questa storia, tra cui spiccano “Dudes”, “Absolute Beginners”, “This is not America”, “The Man Who Sold the World”, “Changes”, “Life on Mars”, “Heroes”, tutte cantate in inglese con sottotitoli in italiano sopra il palco.

Uno strepitoso Manuel Agnelli, che finora abbiamo conosciuto come leader degli Afterhours, cantante solista e giudice di X-Factor, si è calato nei panni di attore e cantante nella parte del visionario Thomas Newton, alieno caduto sulla terra e con le sue accattivanti movenze ci ha ricordato non poco il mitico David Bowie.

Casadilego alias Marley ha dato prova di una potenza vocale notevole, vincitrice della 14esima edizione di X-Factor.

Il pubblico estasiato ha accolto con fragore lo spettacolo e sul finale non sono mancati gli apprezzamenti in particolare ai nostri musicisti torinesi Ramon Moro e Paolo Spaccamonti.
Lazarus ha riportato David Bowie tra noi che cantava “We can be Heroes, just for one day” (NDR “Possiamo essere eroi anche solo per un giorno”), da non dimenticare.

Lazarus Manuel Agnelli