Ghigo Renzulli dai Litfiba a NoVox 40 anni di rock e passione | Intervista esclusiva

ghigo renzulli

Ghigo Renzulli. Campano di nascita, fiorentino di adozione, giramondo per vocazione, Federico “Ghigo” Renzulli è il fondatore e da quarant’anni unico membro fisso dei Litfiba, con cui ha pubblicato tredici album e suonato in migliaia di concerti. È, senza dubbio, uno dei chitarristi più influenti del rock italiano. Più di 40 anni passati a fare musica con grande passione che ha da poco raccontato nel libro ‘40 ANNI da Litfiba‘ in maniera nuda e cruda. A maggio è uscito No.Vox, il nuovo progetto esclusivamente strumentale in cui Ghigo ha convogliato tutte le sue influenze e ispirazioni musicali, abilmente rielaborate dalla sua sensibilità di musicista che ha superato il traguardo dei quarant’anni di carriera.

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Di tutto questo ne parliamo direttamente con Ghigo Renzulli in una INTERVISTA ESCLUSIVA

a cura di Letizia Reynaud

Buongiorno Ghigo e benvenuto a Musicandthecity.

  • Dopo 40 anni di musica rock (che ci hai raccontato nel tuo ultimo libro) un progetto unico, interamente strumentale e che unisce tutta la tua esperienza e le tue collaborazioni artistiche, quello di No.Vox “Cinematic”. La scelta dei brani e dei relativi temi e film raccontati in questo disco da dove nasce?

Ciao Letizia,

Il disco “Cinematic” ha preso spunto, come ben si capisce dal nome, dall’universo delle colonne sonore cinematografiche. Oltre alla musica sono sempre stato un appassionato di cinema. Per realizzare il disco strumentale ho optato per un metodo compositivo basato sulle regole della musica classica, fatto di ricerca della armonia e della melodia nonchè di arrangiamento “orchestrale” di vari strumenti. Pur utilizzando un metodo “orchestrale” ho mantenuto le sonorita’ del Rock, vicine alla mia storia personale e alla mia vita. Ciò mi ha permesso di dare al disco una grande varietà di colori. Nel disco ci sono tre rivisitazioni, molto coraggiose, di colonne sonore famosissime e otto brani originali, alcuni dei quali ispirati dalla visone di film. Per esempio il brano “Il Canto dei Vivi” è ispirato dalla visione del film “Brave Heart”. Il brano “Jules & Jim è ispirato dalla visione dell’omonimo film di François Truffaut del 1962. Il brano “Anatomia di un omicidio”, dedicato al grande Duke Ellington, prende spunto dal film “Anatomy of a Murderer” del 1959, di cui Ellington fece la colonna sonora. Comunque anche nei tre brani di colonne sonore già esistenti, che ho riarrangiato, mi sono concesso molta “Licenza Poetica”, stravolgendoli e modernizzandoli pesantemente, pur rispettando sempre la melodia principale. Per esempio in “Pirates of the Caribbean”, colonna sonora orchestrale classica di Hans Zimmer dell’omonimo film,  ho portato il brano in una dimensione molto Rock, a tratti Fusion, pieno di ritmo e di sonorità a volte anche abbastanza aggressive. In “1492 Conquest of Paradise”, colonna sonora di Vangelis dell’omonimo film, sono stato ancora più drastico, dandogli un arrangiamento più avventuroso, ritmato e solare, di chiara ispirazione flamenco, completamente diverso da quello corale e tenebroso fatto da Vangelis, utilizzando per la melodia principale il meraviglioso flauto di Tinkara Kovac, una delle migliori flautiste odierne, amica e collaboratrice di Ian Anderson dei Jethro Tull, invece dei cori tipo “Armata Rossa” che aveva utilizzato il grande Vangelis.

  • Sempre sul progetto No.Vox, in particolare mi incuriosiscono due brani; uno è “Anatomia di un omicidio” per la sua dedica a Duke Ellington che hai sopra citato, come mai una dedica così particolare, cosa ti lega a questo artista? L’altro brano è “Entr’acte” che sotto altra forma abbiamo già sentito in “Spirito” dei Litfiba, come mai la scelta di inserirlo proprio in questo progetto?

Di “Anatomia di un Omicidio” a cui ho appunto accennato prima, la colonna sonora di Ellinton è chiaramente molto Jazz anni ’50 con qualche venatura Blues, classica del suo stile. Io ho composto la mia versione utilizzando i canoni del Rock Blues, più vicini alle mie ispirazioni primarie, molto potente e ritmata. Nella mia vita , anche se sono un artista Rock, ho sempre amato e ascoltato il Blues e il Jazz e Duke Ellington è uno dei miei classici artisti preferiti. Da qui l’omaggio a questo grande artista del passato.

Entr’Acte è una mia composizione del 1977. Anzi…probabilmente è la mia primissima composizione. Posseggo ancora le registrazioni di quel periodo, registrate live con un vecchio registratore “Geloso”, un registratore analogico di ottima qualità, derivato dal ben più famoso “Nagra” svizzero. Avevo già utilizzato quella idea musicale adattandola, sviluppandola ed inserendola nel disco “Spirito” dei Litfiba. Entr’Acte è la registrazione di partenza e l’ho inserita in “Cinematic”, lasciandola in versione originale, così come era, aggiungendo solo una intro e qualche piccola percussione, e masterizzandola chiaramente in maniera moderna. L’idea mi è venuta da una pratica che veniva utilizzata nei dischi di Jazz degli anni ’50. Si usava mettere un intermezzo alla fine della prima facciata, per dividere le due facciate del disco. Un momento musicale abbastanza corto di 1/3 minuti massimo…Ho pensato di fare la stessa cosa ed ho utilizzato la versione originale di questa composizione, chiamandola Entr’Acte ( Intermezzo ).

  •  Abbiamo citato il tuo libro, un autobiografia importante ed impegnativa (40 anni da Litfiba) non sarà stato semplice, infatti, riportare in parole un intera vita da uomo e da musicista, per quanto coadiuvato dal lavoro giornalistico di Adriano Gasperetti, c’è un momento particolare della tua vita che hai fatto più fatica a ricordare, raccontare o far trascrivere in maniera fedele al vissuto?

Non è stato assolutamente facile scrivere questo libro, ma il vero difficile è stato capire come scriverlo. Alla fine ci sono voluti sei mesi. Ho deciso di dargli un taglio molto friendly, narrativo e solare, dando particolare risalto alla narrazione dei tantissimi aneddoti di vita vissuta. Quando ho capito come farlo, ho riscritto tutta la prima parte. Ho deciso di utilizzare il mio classico linguaggio, quello che uso tutti i giorni nella vita comune. Non ho provato a dargli una dimensione più classica letteraria, ma ho preferito usare il mio modo di parlare e il mio gergo molto “Rock & Roll” raccontando anche avvenimenti molto particolari e scabrosi. Alla fine il compito dei miei collaboratori è stato solo quello di revisione della sintassi, della punteggiatura e delle ripetizioni nonchè quello, a volte, di censura di alcuni racconti decisamente troppo crudi e forse troppo particolareggiati per la mentalità sociale odierna.

Sicuramente alcuni momenti difficili della mia vita, come la prima separazione dei Litfiba del 1999, sono stati faticosi da raccontare. Ma rimanendo in sintonia con il libro, ho cercato di dare leggerezza a situazioni molto pesanti, senza incorrere nei rancori. In ogni caso sono passati tantissimi anni ed è anche giunto il momento di citare una famosa frase del grande Toto’: “ Chi ha avuto ha avuto…chi ha dato ha dato… scordiamoce o’ passato, simme e’ Napule paisà ”

  • Con Totò non si sbaglia mai. Per concludere, in attesa di approfondire ulteriormente diversi dettagli legati al tuo vissuto nonché alla tua musica, tornando sull’album “Cinamatic” che vanta tantissime illustri collaborazioni ( di cui parleremo in maniera approfondita appunto durante la prossima puntata in Radio di #MusicandthecityLive il 9 giugno ), sull’ultimo brano del disco ”Sin City” vediamo la presenza di un musicista particolare impegnato al basso… Ghigo Renzulli… un ruolo inedito nato per caso o per scelta ?

Ahahaha…in realtà, anche se tutti mi conoscono come chitarrista, sono in realtà, in primis, un compositore, poi un arrangiatore e in terza battuta un chitarrista che usa lo strumento soprattutto per finalità compositive e non dimostrative. In quarta sono anche un suonatore di altri strumenti e il basso è uno strumento che suono abbastanza bene, anche se non lo sa nessuno.

Eh bhe adesso lo sappiamo e per altro apprezziamo molto…

Grazie mille Ghigo, ti aspettiamo prestissimo al nostro programma radiofonico “MusicandthecityLive” insieme a Fabrizio Simoncioni per raccontarci e scoprire con te ancora tanto altro e soprattutto goderci la musica ed i video dei brani contenuti in NO.Vox.

L’appuntamento è per il 9 giugno alle ore 16,30 in diretta video sulla pagina Facebook di Music&theCity Magazine e Radio Vetrina e in diretta audio su https://www.spreaker.com/show/radiovetrina

Per riascoltare la puntata 👇


“Pirates of the Caribbean” e “Neumatrix” in versione “Live in Studio”:

Il PRIMO CONCERTO NO.VOX si terrà il 15 luglio 2021 al Teatro Romano di Fiesole (FI) – biglietti su ticketone